Comprendere non vuol dire giustificare

Quando c’è di mezzo la coazione a ripetere intergenerazionale (nello specifico, che genitori hanno avuto i genitori del paziente che si ha in cura, ecc.) la cosa si fa necessariamente complessa. Naturalmente quando si esaminano gli errori, le responsabilità e ahimè, qualche volta anche le colpe, esiste sempre un po’ il rischio del fraintendimento.
Si sente dire a un certo punto: – “Eccoli qui i soliti, psicologi, psicoanalisti! Siccome capiscono tutto, giustificano tutto”.
Eh no! Il pensiero medico quando scopre, capisce che la glicemia elevandosi da luogo al diabete, spiega il diabete, non è che lo giustifica anzi, proprio quella spiegazione, quella comprensione serve per intervenire terapeuticamente. Insomma, “comprendere l’appendicite” vuol dire operarla con tanto di bisturi, intendiamoci!!
Dico questo perché talvolta i miei pazienti mi sentono dire: “Beh bisogna anche considerare che la storia è verticale, di generazione in generazione e quindi papà e mamma a loro volta, ciascuno per conto proprio avranno avuto la propria storia, i propri genitori fatti in un certo modo, ecc. .”
Purtroppo quando si usa questo argomento in sede, non tanto propriamente clinica, ma che ne so, in una lezione, o in una conferenza, si rischia spesso il fraintendimento; come se noi fossimo buonisti. E invece no! Gli errori sono errori e come tali meritevoli di critica o denuncia e si può “spiegare” che il papà e la mamma ognuno a modo suo non abbiano fatto appieno ciò che era desiderabile che accadesse. Si può spiegare anche con la loro storia, ma SPIEGARE, COMPRENDERE un fatto, ci tengo a sottolinearlo, non significa PERDONARLO. Al contrario, è il criterio, il metodo per cambiare le cose, per interrompere – per quanto umanamente possibile –  questa sequenza intergenerazionale nei lati, nei capitoli in cui questa sequenza non fu, diciamo, particolarmente felice. Semmai, può essere delicatamente importante imparare dalla Nostra Storia a prendere il buono ovunque sia e a lasciar cadere il cattivo ovunque sia.
Si dice “la vita è complessa”, è vero, è complessa per tutti, ma proprio per questo siamo impegnati a riconoscere gli errori altrui e nostri, si capisce! per vedere se e quanto sia possibile fare e far fare ragionevoli passi in avanti.

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